Classificazione:
- Regno: Animalia
- Phylum: Chordata
- Subphylum: Vertebrata
- Infraphylum: Gnathostomata
- Superclasse: Osteichthyes
- Classe: Actinopterygii
- Sottoclasse: Teleostei
- Superordine: Acanthopterygii
- Ordine: Perciformes
- Sottordine: Labroidei
- Famiglia: Cichlidae
- Sottofamiglia: Cichlasomatinae
- Genere: Pterophyllum
- Specie: P. scalare
- Pterophyllum scalare
Lo scalare può raggiungere abbondantemente i 25 cm, ma raraente si incontrano in acquari esemplari di più di 13 cm, è quindi opportuno ospitarlo in vasche non solo lunghe ma alte almeno 50 cm. Lo Scalare è caratterizzato da un corpo alto, molto compresso ai fianchi. Il profilo dorsale è alto ma arrotondato, così come quello ventrale, più pronunciato. La pinna dorsale e quella anale sono molto alte, sorrette da lunghi raggi, che si riducono e diventano più sottili verso la parte terminale della pinna. Le pinne ventrali sono filiformi, formate da pochi raggi duri. La pinna caudale è a delta, molto ampia, con i raggi laterali allungati.
La livrea selvatica presenta un fondo argenteo (con dorso giallastro e ventre tendente al bianco) con quattro strisce verticali bruno-nere (sette nella livrea giovanile). Non è esigentissimo in fatto di acqua, purché sia sempre pulitissima, priva di nitriti, nitrati e fosfati.
Predilige un ph neutro o, meglio, leggermente acido: ph 6.5, kh 3, temperatura 27° (leggermente più alta per la riproduzione). Non è un pesce molto aggressivo, basta che non gli si inseriscano pesci molto piccolini, vive in branchi di 6-8 esemplari e spesso capita che tra maschi si azzuffano tirando in ballo anche le femmine. A volte non disdegna di cibarsi di eventuali piccoli compagni di vasca come i neon. E’ assolutamente sconsigliato ospitarlo con pesci aggressivi o di indole irruenta come i Barbus, che morderebbero senz’altro le stupende pinne a velo. Il dimorfismo non è evidente se non durante il periodo della riproduzione in cui sono evidenti gli organi sessuali. Come tutti i ciclidi amazzonici è indispensabile che l’acquario sia ricco di piante, legni di torbiera e con acqua leggermente ambrata. Indispensabile è che il sistema filtrante sia efficientissimo.
Riproduzione:
Qualche giorno prima della deposizione, la coppia inizia a ripulire accuratamente la foglia di una pianta sulla quale verranno fatte aderire le uova. Durante la deposizione la femmina e il maschio passano a turno sulla superficie della foglia: la femmina depone le uova e il maschio la segue nei suoi passaggi rilasciando gli spermatozoi. A deposizione avvenuta, la coppia cura le uova e sorveglia il territorio finché queste non si schiudono. Le cure parentali consistono nella rimozione delle uova non fecondate e nell'ossigenazione, favorita dal ricambio dell'acqua che i genitori assicurano tramite rapidi e ripetuti movimenti a ventaglio delle pinne pettorali. Una volta avvenuta la schiusa, i genitori continuano a curare gli avannotti per alcuni giorni, abbandonandoli poi al loro destino.
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