giovedì 21 gennaio 2010
Helostoma temminckii, pesce baciucchione
Helostoma temminckii, chiamato anche Gurami Baciucchione, appartiene alla Famiglia dei Elostomatidi, è principalmente diffuso in Thailandia e nell'Arcipelago Indonesiano, in laghi e fiumi a corso lento.
Le sue dimensioni variano, nel suo habitat naturale può raggiungere e superare il mezzo metro, mentre in acquario può arrivare a misurare 30 cm.
Questo pesce è ben noto come “gurami baciucchione”, in realtà i “baci” non sono una manifestazione d’affetto bensì di territorialismo e vengono scambiati tra maschi in competizione. La specie è comunque abbastanza pacifica e, contese tra maschi a parte, socievole.
Può danneggiare, brucandole, le piante più delicate.
Provvista di “labirinto” (un organo accessorio della respirazione branchiale), sale regolarmente in superficie a prendere aria. In commercio si trova soprattutto la forma rosa (probabilmente domestica), mentre quella verdastra (selvatica) è assai rara.
Si deve allevare in vasche spaziose (minimo 150 l), in compagnia di pesci tranquilli e di buona taglia. Preferisce acquari ben avviati, con una ricca copertura algale su rocce e pareti, acqua ben filtrata ma poco mossa.
Poche piante robuste e coriacee (Microsorum, Crinum, Vesicularia, Anubias, Aglaonema, ecc.). Valori dell’acqua: T 22-28° C; pH 6,5-7,5; durezza 8-20° dGH. “Bruca” le alghe e i detriti sul fondo, accetta tutti i mangimi secchi da integrare però con verdura cotta (lattuga, spinaci, ecc.) e cibo vivo come tubifex e dafnie.
Pur essendo molto richiesta e diffusa tra gli appassionati, nonché spesso allevata in Asia a scopo alimentare, questa specie raramente viene riprodotta in acquario.
Contrariamente ai più comuni Labirintidi, non costruisce un “nido” di bolle, tuttavia le uova galleggiano e stazionano in superficie, tra le piante e i detriti galleggianti, durante l’incubazione.
Gli avannotti sono minuscoli e possono inizialmente essere nutriti solo con infusori e tuorlo d’uovo sodo finemente sminuzzato.
Gnathonemus petersii, Pesce Elefante
Gnathonemus petersii, deriva dalla Famiglia dei Mormiridi, ed è comunemente chiamato
Pesce Elefante.
E' diffuso nell'Africa Occidentale dalla Nigeria al Camerun, vive nei fiumi e lungo le rive dei
laghi in acque torbide con fondale fangoso.
Può raggiungere i 25 cm di lunghezza, è una specie fortemente territoriale, ed è per questo allevare solo singoli esemplari.
E' comunque innocua per gli altri pesci e le sue abitudini sono principalmente notturne.
Nel caso in cui le luci dell'acquario sono attenuate da piante galleggianti è possibile vederla attiva anche di giorno.
E' un pesce da allevare in grandi vasche, minimo 200 litri, insieme a razze come Pantodon e Ctenopoma, richiede un fondo scuro di sabbia fine, folta vegetazione che lasci però ampi
spazi liberi.
Buon filtraggio e frequenti cambi parziali dell’acqua, che dovrà essere possibilmente a pH neutro e mediamente dura, con T 22-28° C.
Non è un pesce per principianti, anche perché non accetta quasi mai i tradizionali mangimi secchi, preferendo di gran lunga cibi vivi o surgelati di forma lunga e sottile (tubifex, enchitrei, piccoli lombrichi, larve di zanzara, ecc.).
La riproduzione non è ancora stata ottenuta in acquario, tutti gli esemplari offerti in commercio provengono dalla Nigeria.
Kryptopterus minor, Siluro di Vetro
Kryptopterus minor, appartiene alla Famiglia dei Siluridi, ed è anche chiamato Siluro di Vetro.
E' molto diffuso in Thailandia e nella Penisola Malese dove sceglie principalmente corsi d'acqua correnti poco profondi, soleggiati e con fondo sabbioso misto a ciottoli.
Raggiunge la misura di 12 cm in natura, mentre in acquario non supera gli 8 cm di lunghezza.
Contrariamente alla maggioranza degli altri “pesci gatto”, questo strano Siluride non nuota sul fondo bensì presso la superficie, inoltre è molto socievole e ama vivere in gruppo.
Si tratta però sempre di un predatore che può occasionalmente aggredire piccoli pesci e avannotti per nutrirsene.
E' una specie molto apprezzata dagli acquariofili per la curiosa particolarità di avere il corpo quasi completamente trasparente, questa specie non è però adatta a tutti gli acquari: richiede infatti vasche piuttosto grandi (a partire da 80-100 l), con ampio spazio libero per il nuoto e folta vegetazione lungo le pareti.
Indispensabile un buon movimento dell’acqua, che avrà un pH intorno alla neutralità e una durezza medio-bassa.
La bizzarra livrea è particolarmente valorizzata da un fondo e un arredamento non troppo chiari.
La riproduzione è finora riuscita solo occasionalmente in acquario, gli esemplari commerciati sono quasi tutti di cattura.
Colisa lalia, Guarami nano
Colisa lalia, o altrimenti detto Guarami nano, appartiene alla famiglia dei Belontidi, è largamente diffuso nei Bacini fluviali dell'India, predilige le acque calme e stagnanti, come risaie e acqutrini.
Raggiunge la lunghezza di 5 cm, è un pesce pacifico e fin troppo timido, non è quindi da inserire in vasche con specie vivaci e turbolente.
Il Colisa Lalia è una specie adatta anche a piccole vasche, non inferiori ai 50 litri, con molte piante galleggianti, fondo di sabbia scuro e acqua non troppo mossa in superificie.
Accetta tutti i mangimi secchi ma è indispensabile nutrirla anche con cibo vivo e surgelato, quali artemie, dafnie e larve di zanzara. In commercio è disponibile anche una bella varietà rossa o “neon”.
La riproduzione di questi esemplari è molto simile a quella già descritta per Betta splendens. È conveniente isolare la coppia (femmina matura riconoscibile per il ventre gonfio) in una vaschetta a parte, con acqua poco profonda e disponibilità di detriti vegetali galleggianti per il nido di schiuma del maschio.
Quest’ultimo va allontanato alla schiusa delle uova. Gli avannotti, minuscoli e molto numerosi (fin oltre 500), vanno nutriti con infusori e mangime finissimo.
Barbus tetrazona, Barbo di Sumatra
Barbus tetrazona, appartiene alla famiglia dei Ciprinidi, ed è comunemente chiamato Barbo di Sumatra.
E' diffuso nell'Arcipelago indonesiano, in particolare nelle isole di Sumatra e del Borneo, vive nei laghi, nei fium e nei torrenti, purché con acqua pulita e ben ossigenata, inoltre può raggiungere la dimensione massima di 6 cm.
Barbo di Sumatra è un pesce Vivace e socievole come quasi tutti i barbi, gli individui che compongono il branco sono però piuttosto litigiosi tra loro e i soggetti più piccoli e deboli sono spesso emarginati. Proverbiale la sua aggressività nei confronti dei pesci a pinne lunghe come ad esempio gli Scalari, i pesci combattente e i guppy, con i quali va evitata la convivenza.
E' un pesce difficile da allevare, anche se spesso attrae il neofita per la bella livrea e il costo contenuto, questo barbo non è adatto alla maggioranza degli acquari di comunità, dove finisce prima o poi col divenire fonte di pericolo o di disturbo per molti pesci.
Meglio allevarlo in gruppi di almeno 5-6 esemplari in vasche non inferiore a 80 l, con acqua filtrata su torba e ben ossigenata, in compagnia di specie robuste e di buona taglia come altri barbi, Ciclidi, Caracidi di grandi dimensioni.
Non danneggia le piante e anzi gradisce una folta vegetazione, purché si lasci ampio spazio libero al centro della vasca. Tutti i mangimi per pesci tropicali sono accettati senza problemi; non far mancare di tanto in tanto del cibo vivo o surgelato.
Molto apprezzate sono alcune varietà selezionate dall’uomo, come la “verde” o “muschio” e l’albina.
Durante il periodo della riproduzione, la coppia, riconoscibile per il gonfiore della femmina e l’intensa colorazione del maschio, va isolata in una speciale vaschetta di 20 l circa, con acqua tenera e leggermente acida, a 25-27° C.
Le uova sono deposte su piante a foglie fitte o ammassi di fibra di perlon, al termine i genitori vanno rapidamente allontanati per evitare che divorino la prole.
Ala schiusa che avviene dopo circa un giorno e mezzo, più altri 3-4 giorni per riassorbire il sacco vitellino i minuscoli avannotti devono essere nutriti con infusori e cibo in polvere finissimo.
Balantiocheilus melanopterus, squaletto d'acqua dolce
Balantiocheilus melanopterus, comunemente chiamato Squaletto d’acqua dolce,così chiamato per la forma del corpo e della pinna dorsale, appartiene alla Famiglia dei Ciprinidi e può raggiungere la lunghezza di 35cm.
E' un pesce diffuso in Thailandia, Malesia, Borneo e Sumatra, in laghi e fiumi.
Lo squaletto d'acqua dolce, a dispetto del suo nome è molto pacifico e socievole, va tenuto in gruppi di almeno 5-6 individui e solo eccezionalmente attacca i pesci più piccoli.
È una specie robusta e facile da allevare, richiede però vasche molto grandi (minimo un metro di lunghezza), con ampio spazio libero per nuotare. Non è adatta per le vasche aperte perché salta facilmente. Acqua limpida e ben filtrata, durezza medio-bassa (entro 10°dGH) e pH neutro o leggermente acido, temperatura non inferiore a 24°C.
Necessita di una dieta varia e abbondante, altrimenti deperisce rapidamente: accetta tutti i mangimi secchi, oltre a quelli surgelati (artemie, mysis, dafnie, tubifex, chironomi) e verdura cotta. La riproduzione è molto difficile da ottenere spontaneamente in acquario, probabilmente la specie viene riprodotta artificialmente (tramite induzione ormonale) dagli allevatori thailandesi.
Carnegiella strigata, il pesce accetta
Carnegiella strigata è un pesce d'acqua dolce comunemente chiamato pesce Accetta, appartenente alla Famiglia dei Gasteropelecidi.
Il suo habitat naturale è l'Amazzonia peruviana e la Guyana occidentale. Preferisce corsi d’acqua secondari, canali naturali,
lagune con acqua tranquilla e folta vegetazione.
Il pesce accetta è una specie vivace, pacifica e socievole, da tenere sempre in gruppo.
Non abbandona mai la superficie dell’acqua e, saltando fuori facilmente, è sconsigliabile per gli acquari aperti, è un pesce piuttosto
piccolo che raggiunge la dimensione massima di 4 centimetri.
Quasi tutti gli esemplari in vendita nei negozi provengono da catture in natura e richiedono quindi un certo periodo di
acclimatazione, durante il quale si mostrano piuttosto sensibili alle malattie, e rifiutano spesso il cibo secco.
Sono perciò consigliabili ad acquariofili abbastanza esperti, che li alleveranno in vasche “amazzoniche” o comunque con
folta vegetazione (anche galleggiante), acqua ben filtrata su torba ma tranquilla in superficie,
con pH non superiore a 7 e durezza inferiore a 15° dGH.
Malgrado le ridotte dimensioni questa specie richiede molto spazio ed è adatta per vasche a partire da 70-80 l.
Soffre la presenza di pesci troppo vivaci e aggressivi. Inizialmente accetta solo piccole prede vive o surgelate
(drosofile, larve di zanzara, enchitrei), col tempo si abitua anche ai mangimi secchi e liofilizzati, purché galleggino
in superficie.
Per quanto riguarda la riproduzione possiamo affermare che è piuttosto difficile, ma già osservata più volte in acquario.
La coppia matura si isola dal branco ed effettua ripetuti accoppiamenti tra le piante galleggianti.
Le uova restano impigliate tra le piante o cadono direttamente sul fondo, in ogni caso i genitori e gli altri pesci
vanno prontamente allontanati per evitare che le divorino.
Alla schiusa le minuscole larve accettano solo cibo finissimo, solo in seguito i naupli di artemia.
giovedì 5 novembre 2009
Xiphophorus Maculatus, il Platy
Foto by doubledeephotographyXiphophorus maculatus, conosciuto principalmente come Platy, è un piccolo pesce appartenente alla famiglia Poeciliidae. E’ probabilmente una delle specie (con tutte le sue varietà) più apprezzate dagli acquariofili in tutto il mondo. Le popolazioni selvatiche provengono dal Messico Est - Meridionale e dal Centro America fino al Belize e Guatemala. I maschi misurano da 3 a 4 cm, le femmine attorno ai 5-6. In confronto a X.variatus, presentano un corpo più tozzo , e le varietà selezionate mantengono
Comportamento:
Pesce ha varie colorazioni, molto facile da allevare, adatto a vivere con altri pesci perchè non infastidisce i pesci più piccoli. Le femmine si riconoscono dai maschi perchè sono più grosse e partoriscono solo dopo 4 settimane 70-80 esemplari circa.
Caratteristiche dell'acqua:
Temperatura: dai 20 ai 26 °C.
PH: dai 7,0 ai 8,0
giovedì 30 aprile 2009
Apistogramma Agassizii
Raggiunge una lunghezza massima di 8 cm (la femmina è solitamente più piccola).
Gli Apistogramma tendono a stazionare prevalentemente nei pressi del fondo, che sarebbe preferibile avere di grana fine e di tonalità scura, non devono assolutamente mancare piante basse, radici e sassi che definiscano bene i territori ed alcune piccole cavità come semigusci di noce di cocco ed è bene mantenere un' illuminazione fioca se si vogliono apprezzare nella loro piena colorazione. Tutti gli Apistogramma depongono in cavità. C'è una netta divisione dei compiti nella famiglia: la femmina si occupa dell' allevamento delle uova e delle cure parentali ai piccoli, il maschio difende il territorio: solo alcune specie permettono al maschio una certa cura dei piccoli e solo quando gli avanotti sono già in grado di nuotare.
Negli acquari di comunità andrebbe ospitato in vasche da oltre il centinaio di litri, in gruppi di un maschio con più femmine, è una specie poligama ed il territorio del maschio è pari alla somma di quello delle femmine del suo harem. Alla femmina deve essere garantito un territorio di almeno 40X50 cm in cui possa portare “al pascolo” gli avannotti senza subire troppo stress da parte del maschio o delle eventuali altre femmine.
Acqua e alimentazione:
Acqua acida (6,0-6,2), tenera (6 dgh circa), temperatura non inferiore ai 26-27°C in quanto risulta sensibile alle malattie che potrebbero creare più problemi con acqua più fredda.
La sua alimentazione deve essere ricca, varia, cibo vivo, o congelato, anche piccoli pezzi di carne bollita e triturata, quale fegato, cuore di manzo.
lunedì 23 marzo 2009
Pterophyllum Scalare
Classificazione:
- Regno: Animalia
- Phylum: Chordata
- Subphylum: Vertebrata
- Infraphylum: Gnathostomata
- Superclasse: Osteichthyes
- Classe: Actinopterygii
- Sottoclasse: Teleostei
- Superordine: Acanthopterygii
- Ordine: Perciformes
- Sottordine: Labroidei
- Famiglia: Cichlidae
- Sottofamiglia: Cichlasomatinae
- Genere: Pterophyllum
- Specie: P. scalare
- Pterophyllum scalare
Lo scalare può raggiungere abbondantemente i 25 cm, ma raraente si incontrano in acquari esemplari di più di 13 cm, è quindi opportuno ospitarlo in vasche non solo lunghe ma alte almeno 50 cm. Lo Scalare è caratterizzato da un corpo alto, molto compresso ai fianchi. Il profilo dorsale è alto ma arrotondato, così come quello ventrale, più pronunciato. La pinna dorsale e quella anale sono molto alte, sorrette da lunghi raggi, che si riducono e diventano più sottili verso la parte terminale della pinna. Le pinne ventrali sono filiformi, formate da pochi raggi duri. La pinna caudale è a delta, molto ampia, con i raggi laterali allungati.
La livrea selvatica presenta un fondo argenteo (con dorso giallastro e ventre tendente al bianco) con quattro strisce verticali bruno-nere (sette nella livrea giovanile). Non è esigentissimo in fatto di acqua, purché sia sempre pulitissima, priva di nitriti, nitrati e fosfati.
Predilige un ph neutro o, meglio, leggermente acido: ph 6.5, kh 3, temperatura 27° (leggermente più alta per la riproduzione). Non è un pesce molto aggressivo, basta che non gli si inseriscano pesci molto piccolini, vive in branchi di 6-8 esemplari e spesso capita che tra maschi si azzuffano tirando in ballo anche le femmine. A volte non disdegna di cibarsi di eventuali piccoli compagni di vasca come i neon. E’ assolutamente sconsigliato ospitarlo con pesci aggressivi o di indole irruenta come i Barbus, che morderebbero senz’altro le stupende pinne a velo. Il dimorfismo non è evidente se non durante il periodo della riproduzione in cui sono evidenti gli organi sessuali. Come tutti i ciclidi amazzonici è indispensabile che l’acquario sia ricco di piante, legni di torbiera e con acqua leggermente ambrata. Indispensabile è che il sistema filtrante sia efficientissimo.
Riproduzione:
Qualche giorno prima della deposizione, la coppia inizia a ripulire accuratamente la foglia di una pianta sulla quale verranno fatte aderire le uova. Durante la deposizione la femmina e il maschio passano a turno sulla superficie della foglia: la femmina depone le uova e il maschio la segue nei suoi passaggi rilasciando gli spermatozoi. A deposizione avvenuta, la coppia cura le uova e sorveglia il territorio finché queste non si schiudono. Le cure parentali consistono nella rimozione delle uova non fecondate e nell'ossigenazione, favorita dal ricambio dell'acqua che i genitori assicurano tramite rapidi e ripetuti movimenti a ventaglio delle pinne pettorali. Una volta avvenuta la schiusa, i genitori continuano a curare gli avannotti per alcuni giorni, abbandonandoli poi al loro destino.
Paracheirodon Innesi, pesce Neon
Il Neon è originario del bacino dell'Amazzonia peruviana, dove abita il bacino idrografico del fiume Solimões e del Rio delle Amazzoni,in canali naturali e piccoli corsi d’acqua nella foresta, frequentando acque scure, torbide ed acque limpide e calme assolutamente non dure. Le acque sono leggermente acide (pH 6,5-6), di temperatura attorno ai 22-26 °C.
Molto simile d'aspetto al Cardinale o Cheirodon axelrodi, essendo entrambi caratterizzati da una striscia fortemente rifrangente, tanto da sembrare luminosa. Si distingue dal Cheirodon axelrodi per la banda rossa che inizia a metà del corpo e le pinne più sviluppate (nel Neon), globalmente il neon appare più "luminoso" del cardinale. Presenta un corpo corto, affusolato, compresso ai fianchi, il dorso è leggermente incurvato, il ventre arrotondato. La coda è forcuta. La livrea è molto appariscente: il dorso è grigio e comunque scuro tendente al verde oliva, composto da fittissimi e minuti puntini scuri; dall'occhio parte una fascia orizzontale azzurro elettrico con riflessi metallici che termina al peduncolo caudale (due terzi del dorso). La gola è grigia, il ventre bianco argenteo e presenta una banda rosso vivo che parte da metà del corpo e va fino alla coda, con una macchia che si allunga fino alla pinna caudale. La bocca è piccola.
Dimorfismo sessuale: femmine mature sensibilmente più gonfie e massicce dei maschi.
Varianti: ne esiste una variante che si differenzia solo per la striscia blu rifrangente che, invece di estendersi sui fianchi, copre solo la parte superiore degli occhi.
Molto popolare insieme al guppy ed allo scalare, anche se viene abbondantemente confuso e sottovalutato dagli acquariofili dilettanti, poiché purtroppo l'aspetto esteriore è quello che più colpisce e spesso vengono trascurati le vere esigenze del pesce. Fu importato per la prima volta in Europa nel 1936, oggi invece quasi tutti gli esemplari presenti in commercio provengono da allevamenti del sud est asiatico, in particolare da Hong Kong ed è quindi di facile adattabilità. Grazie ai suoi colori, alla sua robustezza e vivacità, il neon è uno dei pesci d'acquario più diffusi. Va allevato in acquari di minimo un centinaio di litri in un gruppo di non meno di 10 esemplari preferibilmente dedicati ai biotopi amazzonici. L'acqua non deve essere troppo dura ed alcalina: i migliori risultati si ottengono con un filtraggio su torba ed un'illuminazione attenuata, in un ambiente con folta vegetazione abitato da pesci tranquilli (meglio se pochi) e di taglia non eccessiva (Ciclidi nani, altri Caracidi, Labirintidi di piccola taglia). A differenza del Cardinale, il Neon mal sopporta le temperature elevate, non è perciò consigliabile per l'associazione con i Discus. Si può riprodurre con successo, soprattutto in un acquario dedicato, le coppie (riconoscibili dai giochi amorosi) vanno isolate in vasche appositament adibite, una volta deposte le uova i genitori vanno rimessi in acquario e gli avannotti si possono nutrire con infusori. Gli adulti possono essere alimentati con mangime secco, ma gradiscono anche alimenti surgelati o preferibilmente vivi come artemie e dafnie per esempio, importante è che gli alimenti siano abbastanza piccoli da poter essere introdotti nella minuscola boccaParacheirodon Axelrodi, Neon Cardinale
Paracheirodon axelrodi, conosciuto comunemente come Neon Cardinale o semplicemente Cardinale, è un pesce d'acqua dolce appartenente alla famiglia Characidae. Conosciuti, molto popolari e diffusi almeno tanto quanto il loro "cugino" Neon, la quasi totalità dei Neon cardinali sono pescati nei luoghi d'origine e quindi commercializzati in tutto il mondo. Spesso queste due specie vengono confuse tra loro da acquariofili dilettanti. Per vivere "bene" in acquario NON deve essere assolutamente tenuto in solitudine; è un pesce di gruppo e deve essere allevato come minimo in gruppi da 10 esemplari in sù! Oltretutto andrebbe allevato in acquari con capienza non inferiore al centinaio di litri orientati come stili a quello "amazzonico" od "olandese" ricchi di vegetazione dove è possibile pure riprodurli. Illuminazione diffusa, ottenibile con piante galleggianti. Specie abbastanza robusta e consigliabile anche ai principianti, tuttavia necessita di un'acqua leggermente acida od acide(Ph 6-7) e "tenera" cioè con un valore di Gh e Kh bassi (non superiore ai 5° ed entro i 10° dGH) altrimenti può mostrarsi delicata e sensibile alle malattie. Può essere alimentato senza problemi con mangime secco in fiocchi o granuli, ma gradisce anche cibo surgelato o preferibilmente vivo (artemie, copepodi e dafnie). La riproduzione in cattività è possibile, le coppie andrebbero isolate e si possono riconoscere dai giochi amorosi, ricordarsi una volta deposte le uova di togliere i genitori rapidamente.
venerdì 20 marzo 2009
Betta Splendens: il Pesce Combattente
Regno: | Animalia |
Phylum: | Chordata |
Classe: | Actinopterygii |
Ordine: | Perciformes |
Famiglia: | Osphronemidae |
Genere: | Betta |
Specie: | B. splendens |
Il loro nome è determinato dal fatto che i maschi sono molto gelosi del proprio territorio e, nel caso uno entri nel territorio di un altro, si scatena una furibonda battaglia a colpi di morsi e testate che quasi sempre termina con la morte di uno o di entrambi. Non solo, non tollera neanche la presenza di pesci che possono somigliare ad un maschio, ed, addirittura, la sua immagine riflessa da uno specchio.
Per questo motivo si può allevare un solo maschio per acquario, magari in compagnia di alcune femmine, badando a non abbinarlo a pesci simili. Questa caratteristica è stata sfruttata dai thailandesi, che fin da antichissima data gestiscono numerosi giri di scommesse sulle battaglie tra pesci combattenti.
Questo pesce è originario del sudest asiatico, specialmente del Laos, della Thailandia e della Cambogia.Il pesce combattente richiede una vegetazione molto fitta infatti proviene dalle risaie del sudest asiatico, la Cabomba acquatica si presta molto bene per ricreare l'habitat del pesce combattente.
Questo pesce non richiede acque molto mosse ne molto ossigenate, infatti esso possiede un organo chiamato labirinto che gli permette di respirere l'ossigeno atmosferico, quindi nella vasca non saranno necessarie pietre porose o filtri molto potenti.
Il Betta splendes non ha bisogno di vasche molto ampie se allevato come unico esemplare di questa specie mentre se viene allevato con esemplari della stessa specie, sia maschi che femmine richiede una vasca ampia e con molti nascondigli.
La temperatura ideale dell'acqua è ideale intorno ai 24-25°C.
Anatomia:
Le dimensioni variano da 5 a 8 centimetri, secondo l'estensione delle pinne. Il corpo è cilindrico, le femmine sono tozze, con piccola pinna dorsale, lunga anale, pettorali tonde, così come la coda, tondeggiante ma sfrangiata tra i raggi. Il maschio è più grosso, con lunghe pinne. La livrea originaria prevede testa nera, corpo verde blu metallico e pinne rosse con riflessi blu-verdi metallizzati. Tuttavia l'uomo ha selezionato numerosissime qualità colorate con le pinne estremamente sviluppate con svariate forme, tanto da arrivare a riconoscere standard qualitativi regolati da associazioni internazionali.
Il pesce combattente ha uno spiccato dimorfismo sessuale: le femmine hanno un corpo di piccole dimensioni, più o meno cilindrico con le pinne dispari (dorsale, caudale ed anale) meno sviluppate rispetto al maschio come si vede dalle foto sotto:
Maschio
FemminaAllevamento:
Il pesce combattente richiede una vegetazione molto fitta infatti proviene dalle risaie del sudest asiatico, la Cabomba acquatica si presta molto bene per ricreare l'habitat del pesce combattente. Non richiede acque molto mosse ne molto ossigenate, infatti esso possiede un organo chiamato "labirinto" che gli permette di respirare l'ossigeno atmosferico, quindi nella vasca non saranno necessarie pietre porose o filtri molto potenti.
Il Betta non ha bisogno di vasche molto ampie se allevato come unico esemplare di questa specie mentre se viene allevato con esemplari della stessa specie, sia maschi che femmine richiede una vasca ampia e con molti nascondigli. La temperatura ideale dell'acqua è ideale intorno ai 24-25°C.
Riproduzione:
La vasca per la riproduzione deve essere innanzitutto non troppo alta, max. 25-30 cm, meglio se anche meno, circa 20 cm. I valori dell'acqua non devono essere particolari, basta che, tra un cambio e l'altro siano sempre gli stessi. È consigliabile mettere le piante, meglio se piante facili, magari galleggianti mentre è sconsigliato l'uso di filtri, se non ad aria, che risucchierebbero gli avannotti e distruggerebbero il nido di bolle del maschio e la temperatura deve essere all'inizio di almeno 28 C°, per stimolare il maschio alla costruzione del nido.Meglio mettere un coperchio, per evitare che i riproduttori saltino fuori, meglio se inclinato, in modo da non far cadere le gocce di condensa direttamente sul nido.
Guppy
Poecilia reticulata, conosciuto solitamente come Guppy o Lebistes, è un piccolo pesce d'acqua dolce della famiglia Poeciliidae. Il guppy è originario del centro-America ma oggi è diffuso nella maggior parte delle zone calde del pianeta ove è stato introdotto per contrastare la malaria (si nutre infatti di larve di zanzara e, come è noto, le zanzare del genere Anopheles veicolano i Protozoi del genere Plasmodium che causano la malaria). La sua introduzione come specie alloctona nelle varie zone del pianeta si è potuta attuare con successo grazie alla notevole robustezza e adattabilità. È un pesce ideale per gli acquariofili alle prime armi. Per avere però pesci sani e robusti è necessario accertarsi che i pesci siano in ottima salute e che provengano da allevamenti tedeschi o italiani, i pesci provenienti da allevamenti asiatici sono solitamente molto più deboli. Si nutrono di detriti, di piccoli insetti e d zooplancton. Già da piccoli gli avannotti si posso nutrire con un mangime di base completo sbriciolato finemente anche se personalmente consiglio artemia salina, chironomus, dafnia, essiccati o congelati ancora meglio sarebbe nutrirli con dafnie vive o naupli d'artemia (salina). Il mangime vivo renderà i vostri guppy più forti e le femmine più prolifiche oltre che ad una crescita più rapida degli avannotti.
Maschio Femmina
È molto semplice distinguere i due sessi in questa razza inquanto il maschio è piccolo, dal corpo tozzo, con testa piccola, dorso incurvato, ventre arrotondato e un lungo e sottile peduncolo caudale, terminante in una coda arrotondata. La pinna dorsale è alta, le ventrali sono appuntite, l'anale è trasformata in organo copulatore (gonopodio).
La femmina ha corpo più ampio e lungo, con un dorso più lineare e un grande ventre arrotondato. Le pinne sono ampie.
Gli esemplari maschili sono solitamente più piccoli (3,5 cm) e più colorati che gli esemplari femminili (6 cm).
Nella foto sotto potete vedere un esemplare maschio e un
gruppo di femmine.
Pesci estremamente prolifici, i guppy si riproducono con facilità.
Una caratteristica delle femmine è che con un solo accoppiamento possono produrre tre covate e ciò risulta vantaggioso per la diffusione della specie, in caso esemplari femminili rimangano isolati. Nell'allevamento in acquario quindi non è inusuale avere figliate che non presentano il patrimonio genetico dei maschi presenti in vasca, almeno nei primi mesi.
Una volta fecondate le uova (internamente, con un fugace accoppiamento durante il quale il maschio incastra il suo gonopodio nell'apertura urigenitale della femmina), la gestazione dura circa 30 giorni. La maturità sessuale inizia molto presto, a 2-3 mesi le femmine possono già partorire. Risulta necessario quindi, se allevati in vasca, tenere separati i sessi fino a 6 mesi di età, per evitare danni alle femmine: parti troppo precoci possono portare a deformazioni del dorso. Gli avannotti nascono già indipendenti, con il sacco vitellino che si consumerà in poche ore. I genitori tendono a mangiare la propria prole, non riconoscendola.
Guppy Standard
Large strainsSword strains
- A flag tail
- B triangle tail
- C fan tail
- D veil tail
Short strains
- E double sword
- F upper sword
- G lower sword
- H lyre tail
- I spade tail
- J spear tail
- K round tail
- L pin tail